Le condizioni di pagamento di un’operazione export: dove il cliente estero deve pagare, e in quale moneta?
Nell’ambito di un’operazione export, dove il cliente estero deve pagare ed in quale moneta?
Per capirlo occorre precisare che il pagamento di una qualsiasi transazione commerciale internazionale avviene tramite il sistema bancario.
Tale sistema ha dato vita ad una serie di rapporti di corrispondenza, di conto corrente (conti nostro in valuta di conto valutario e/o conti loro in unità di conto nazionale), ad accordi per la trasmissione dei bonifici in euro o in altre divise e alla creazione (in ambito UE) del sistema di regolamento automatizzato dei regolamenti lordi in tempo reale (Target), tramite i quali e attraverso la rete Swift vengono veicolati tutti i pagamenti in Euro tra i Paesi partecipanti all’UE.
Le banche vogliono infatti sempre un ruolo attivo di garanzia del pagamento, soprattutto nel caso in cui il regolamento della fornitura avvenga mediante Credito documentario, o qualora venga pattuito il rilascio di una garanzia bancaria a prima domanda, anche nella forma di una “Stand by Letter of credit“, da parte dell’acquirente.
Nell’ambito di un’operazione export per capire dove il cliente estero deve pagare devono essere quindi definite quali saranno le banche coinvolte. Il luogo di pagamento può essere, inoltre, a seconda dei casi:
- nel Paese del venditore, presso cioè, una banca italiana con cui l’esportatore intrattiene un rapporto di conto;
- nel Paese del compratore, presso, cioè, una banca all’estero nel caso, ad esempio, di pagamenti veicolati attraverso circuiti elettronici di incasso e/o utilizzando conti accentrati di banche italiane all’estero;
- una banca all’estero, in caso di crediti documentari utilizzabili presso banche estere nel Paese del compratore o in Paesi terzi.
Quando si opera con una controparte estera (non facente parte della UE), occorre inoltre concordare in quale moneta viene corrisposto il prezzo della vendita, che può essere:
- in unità di conto nazionale;
- nella moneta della controparte estera;
- in altra moneta.
Fatturare le proprie vendite o ricevere la fattura di acquisto nella moneta della controparte estera o in altra moneta (cioè in Euro) comporta per il venditore italiano (nel primo caso) e/o per il compratore estero (nel secondo caso), l’esposizione al rischio di cambio.
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Avv. Valerio Pandolfini
Avvocato specializzato in Impot-Export
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